Chiediamo all’ex Primario del CRO di Aviano Dott. Elio Campagnutta di spiegarci la differenza tra la figura del ginecologo-ostetrico è quella del ginecologo-oncologo.
“La specializzazione di base é uguale per tutti, ovvero ostetricia e ginecologia. Ció significa conoscere la fisiologia e le patologie specifiche: contraccezione, fertilitá, gravidanza, endometriosi, fibromatosi, malattie sessualmente trasmesse, menopausa. Significa anche conoscere ed imparare tutte le tecniche chirurgiche legate a patologie per lo piú benigne”.
Pertanto scegliere di diventare ginecologo- oncologo significa fare una rivoluzione copernicana professionale.
É una scelta che nasce da una sensibilità interna, anche perché il percorso richiede, in pratica, di ricominciare da zero, di studiare l’oncologia generale, per poi arrivare all’oncologia medica per impossessarsi della comprensione di tutti i trattamenti medici, dai più standardizzati fino ai più innovativi (monoclonali, parp inibitori, l’immunoterapia). Il cammino di studi prevede poi la conoscenza di tutte le lesioni pretumorali HPV, sezioni displastiche più o meno gravi, per poterle riconoscere ed affrontare così da ridurre al minimo l’impatto chirurgico demolitivo, nell’ottica di preservare, nella donna ancora giovane, l’integrità anatomica e la fertilità.
“Fatto questo percorso siamo ancora all’inizio. Infatti la maggior parte degli interventi oncologici chirurgici dell’apparato genitale femminile sono estremamente lunghi e complessi. Per l’ovaio parliamo di un impegno di sala operatoria raramente inferiore alle cinque – sei ore”. Il Dr Campagnutta é stato a lungo fra i primi chirurghi italiani esperti nel trattamento del tumore ovarico.
Per spiegarci meglio, in molti paesi europei é richiesto per chi intenda operare un tumore ovarico una casistica di almeno 30 tumori operati all’anno. La casistica annuale del Dr Campagnutta é sempre stata di circa 90 casi annui. Una solida testimonianza dunque di abilità ed insostituibile esperienza.